
Conclusioni del XXV Congresso di Assisi
Nei giorni 12-13-14 maggio 2017 si è svolto ad Assisi il 25° Congresso Nazionale di Spiritualità Antropologica ed Ecologia Sociale dal titolo “Trascendenza, spiritualità, meditazione. Da patrimonio a progetto.”
L’apertura è stata caratterizzata dalla sfilata di 25 pannelli con i temi dei precedenti Congressi per ripercorrere insieme la storia del nostro riflettere intorno alla Spiritualità Antropologica.
Ringraziamo:
- l’Aicat per il costante e prezioso sostegno economico;
- la segreteria del Congresso per il competente e faticoso lavoro svolto per raccogliere oltre 1000 partecipanti provenienti da tutto il territorio nazionale;
- l’Arcat Umbria per l’allestimento floreale della sala che ha fatto da cornice alla bellezza del nostro stare assieme.
Ringraziamo inoltre la D.ssa Stefania Proietti, Sindaco di Assisi e Mons. Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi che sono intervenuti portandoci i loro saluti.
Particolarmente gradita è stata la presenza di Helge Kolstad, Presidente della Wacat e di Zoran Zoricic per i Club della Croazia che ci hanno reso partecipi di come noi loro paesi vengono vissuti i temi del Congresso.
Per l’intrattenimento del venerdì sera si ringraziano: l’Acat Basso Piave per l’animazione, il duo di pianoforte e canto Fabrizia Maronese ed Elena Dal Moro, il cantante Giancarlo Di Muoio, l’Acat Conegliano Veneto che ha omaggiato i partecipanti con roselline argentate per celebrare il 25° del Congresso e tutte le Arcat ed Acat che ci hanno fatto dono delle prelibatezze regionali, molto gradite.
Durante i lavori del Congresso è stato evidenziato che i Club si basano sulla Spiritualità Antropologica, vera essenza della nostra metodologia, che è necessario realizzare nella visione familiare sistemica dei Club, comunità multifamiliari inseriti nella comunità locale.
Partendo dalla definizione di Hudolin “Trascendenza significa per il concetto ecologico-sociale la possibilità di trascendere sé stesso e il proprio comportamento e scegliere una vita migliore, una spiritualità antropologica migliore con l’astinenza si ma non solamente questa…sobrietà diventa un sinonimo di crescita oltre l’astinenza: direi quasi una trascendenza dal proprio stile di vita” si è evidenziato con il qui e ora del Club, che ci spinge a superare il passato per progettare il futuro, è già praticare una forma di trascendenza.
Trascendere non significa dimenticare ma recuperare una forma di innocenza che permette di conoscere tutto il male di scegliere costantemente il bene.
Papa Francesco in Laudato sì dice: “Gli essere umani, capaci di degradarsi fino all’estremo possono anche superarsi, ritornare a scegliere il bene e rigenerarsi, aldilà di qualsiasi condizionamento psicologico e sociale che venga loro imposto”. “L’atteggiamento fondamentale di auto-trascendersi, infrangendo la coscienza isolata e l’autireferenzialità è la radice che rende possibile ogni cura per gli altri e per l’ambiente, e fa scaturire la reazione morale di considerare l’impatto provocato da ogni azione e da ogni decisione personale al di fuori da sé”.
I gruppi tematici hanno lavorato intorno ai temi del Congresso applicati a: i cambiamenti del comportamento, il miglioramento delle relazioni familiari, la crescita culturale della comunità, l’educazione ecologica continua e la trasformazione positiva dei conflitti, l’accoglienza e le risposte ai nuovi disagi. Dal loro lavoro è emersa l’importanza di:
- portare i concetti di spiritualità, meditazione e trascendenza a forme ed espressioni semplici, fruibili e realizzabili nel quotidiano della vita;
- rallentare i ritmi frenetici della nostra vita per recuperare tempo e spazio per incontrare, ascoltare, fare le cose insieme. Il Club in questo è un’occasione privilegiata;
- imparare ad accogliere, anche in famiglia, l'”altro” nella sua differenza, nei suoi tempi e nelle sue caratteristiche in un cammino di trascendenza che richiede sincerità, responsabilità e condivisione;
- andare al Club tutte le settimane, questo ci insegna a relazionarci con gli altri, ad ascoltare, a parlare, ad accrescere la nostra empatia, a dare e ricevere il tempo. Meditare consapevolmente su queste esperienze cambia la nostra cultura;
- essere consapevoli che le famiglie dei Club hanno gli strumenti per impegnarsi per una crescita culturale della comunità perché, proprio per la loro esperienze, conoscono l’urgenza di un cambiamento che produce una migliore qualità della vita;
- fare in modo che l’Educazione Ecologica Continua non sia per “categorie” ma comune per tutti i membri di Club e non solo “funzionale” al sistema dei Club ma capace di contribuire al cambiamenti culturale della comunità;
- ricordare che ciascuno di noi ha la responsabilità, senza delegare nessun altro, di trasformare i conflitti, che emergono durante i cambiamenti, in momenti di crescita attraverso una comunicazione ecologica che richiede sincerità, responsabilità, rispetto per gli altri, ascolto attivo nella consapevolezza dell’interdipendenza;
- mettere al centro della nostra attenzione non i tanti possibili disagi delle persone, ma la persona in quanto tale;
- usare un linguaggio rispettoso che non discrimini le persone in base al problema. Il Club ci insegna a trascendere il disagio e rifiutare le categorie stigmatizzanti per incontrare l’altro, che è sempre una risorsa.
Ringraziamo, inoltre, tutti coloro che hanno condiviso i loro pensieri attraverso intereventi preordinati e spontanei e ci auguriamo che molte più persone si sentano l’anno prossimo partecipare attivamente ai lavori.
La sala, sempre affollata fino alla domenica, è stato un segno del desiderio di stare insieme e condividere e motivo di gioia per tutti.
Ci diamo appuntamento al 26° Congresso di Assisi che si svolgerà nei giorni 11-12-13 maggio 2018 per il quale proponiamo il tema: “Verso un’ecologia integrale”.
Queste conclusioni saranno invitate all’Aicat affinché, suo tramite e tramite le Arcat e Acat, giungano a tutti i membri di Club.